L’impatto dell’olio di cocco sulla malattia di Alzheimer

Applicazione della ricerca "Coconut Oil's Impact on Alzheimer's Disease"

In SUITEFOOD, siamo impegnati a utilizzare le ultime scoperte scientifiche per creare prodotti che offrano significativi benefici per la salute. Le ricerche recenti evidenziano il potenziale dell’olio di cocco nel mitigare i sintomi della malattia di Alzheimer (AD) attraverso la sua influenza sull’espressione della proteina precursore dell’amiloide (APP) e sulla secrezione di peptidi amiloidi. Questa scoperta rivoluzionaria si allinea con la nostra missione di sfruttare i benefici per la salute del cocco per migliorare la salute cognitiva.

Autori

Ananya Bansal, Megan Kirschner, Li Zu, Dongming Cai, Lumin Zhang

Abstract

La malattia di Alzheimer (AD) colpisce 5,3 milioni di persone negli Stati Uniti, danneggiando le aree cerebrali responsabili della memoria. Le mutazioni nel gene della proteina precursore dell’amiloide (APP) sono legate alla formazione aumentata di placche, che ostacolano la comunicazione tra le cellule nervose, riducono la formazione di dendriti, aumentano la morte cellulare e promuovono la neuroinfiammazione. Considerando le indicazioni che l’olio di cocco allevia i sintomi dell’AD, abbiamo esaminato il suo impatto sull’espressione dell’APP e sulla secrezione di peptidi amiloidi nelle cellule N2a che esprimono APP umana (N2a/APP695). Il trattamento con olio di cocco ha ridotto l’espressione dell’APP e la secrezione di peptidi amiloidi (Aβ40 e Aβ42), promuovendo la differenziazione delle cellule N2a. I nostri dati suggeriscono che il fattore di ribosilazione dell’ADP 1 (ARF1) contribuisce a questi effetti. L’espressione elevata di ARF1 nelle cellule neuronali primarie dei topi che sovraesprimono la mutazione svedese dell’APP è stata ridotta dall’olio di cocco. La colorazione immunologica ha rivelato che l’APP si co-localizzava con ARF1 nell’apparato del Golgi, con questa interazione interrotta dall’olio di cocco. Il silenziamento di ARF1 tramite siRNA ha anche ridotto la secrezione di peptidi amiloidi, confermando il ruolo di ARF1 in questo processo.

Links delle ricerche

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0006899318305055


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